CDSD Giocoraggio presenta:
Lunedì 3 dicembre 2012
ore 16°° inaugurazione della mostra
ore 18°° concerto piccolo
MUSEI CIVICI DI VILLA PAOLINA
SALA MONUMENTALE DELLE COLONNE Via Machiavelli, 2 – Viareggio
Viareggio, ovvero la Cartapesta. Questo materiale, di per sé povero, fatto di quotidiani vecchi, di acqua e di farina, è diventato, negli ultimi cento anni, un segno identificativo di questa città. Quasi quanto il mare. Il grigio dell’inchiostro tipografico subisce, per mano di abili e ormai famosi artisti, ma anche di talenti spontanei e occasionali, una sorta di trasformazione alchemica, che lo porta a costituire il DNA delle coloratissime e voluminose fantasmagorie del Carnevale. E proprio a Viareggio, in un contesto diverso da quello del Carnevale, ma altrettanto distante alla cosiddetta “normalità quotidiana”, è nata l’idea che, in fondo, con la cartapesta, si potesse fare di tutto. Al Centro di Socializzazione per Disabili Giocoraggio, della Cooperativa C.RE.A, da alcuni anni giochiamo ad esplorare potenzialità espressive “diverse” di questo materiale. La prima scoperta è stata la trasparenza e poi la luce: sono nate così sculture luminose, o lampade, fatte di straccali e cartapesta velina. Subito dopo, gli stessi materiali, cioè i legni rigettati dal mare uniti alla carta, hanno fatto nascere altre sculture capaci di produrre suoni. Questo era solo l’inizio di un nuovo percorso. Per far sì che le sculture suonanti potessero interagire e passare dal suono alla musica, occorrevano abilità e competenze tecniche diverse. L’arrivo del maestro Luca Gherardi, musicista e liutaio, ha spianato la strada ad una esperienza nuova. Sotto la sua guida i ragazzi del Centro hanno faticosamente costruito strumenti musicali di cartapesta (ma preferiamo continuare a chiamarle sculture sonore perché, secondo noi, è il modo migliore per definire uno strumento musicale), a volte inventandone di inediti, a volte imitandone altri conosciuti o visti in questo stesso Museo. Ora che siamo riusciti a far suonare la cartapesta e che gli strumenti si accordano tra loro, si apre per noi la possibilità di un ulteriore nuovo percorso: imparare a giocare con la musica continuando a produrre da soli e per mezzo del riciclo di materiali di scarto, nuove forme che la generino. Ci auguriamo che la nostra musica sia così leggera da uscire dalle finestre del nostro Centro e da farsi sentire in strada da tutti quelli che passano e che non ci conoscono.